Chi Siamo

Organizzazione Alfa

I fondatori di questa associazione sono un gruppo di amici, cittadini nel Municipio III di Roma, che hanno deciso di mettere in comune esperienze, interessi e passioni, allo scopo di svolgere un ruolo attivo diretto a risolvere le problematiche sociali e ambientali, promovendo dibattiti e progetti intorno alle questioni dell’architettura e dell’urbanistica della Capitale, e cercando di diffondere la cultura sul territorio, in tutte le sue forme espressive.

La cultura è forza umanizzatrice, il mezzo imprescindibile per la formazione della persona, che contribuirà con essa allo sviluppo di una società più giusta. Quando la cultura finisce d’essere presente nel territorio come fatto connaturato ai bisogni del cittadino, inizia un processo d’isolamento che costringe l’individuo ad abitare la città anziché viverla, negandogli la pienezza di un rapporto quotidiano con la città stessa. Oggi la metropoli è un luogo dove le parole degli uomini sono ormai sovrastate e quasi cancellate dal rumore, dove l’individuo si smarrisce nella massa, dove gli ultimi rappresentanti dell’homo sapiens sembrano soccombere all’homo videns, che vive nell’intensità snervante delle immagini. Noi pensiamo, infatti, che le vicende negative che esprime la società odierna siano dovute alla negazione della cultura e della storia intrinseca ad essa; una delle ragioni della crisi della politica contemporanea è proprio la perdita di rapporti con la memoria e con la storia, quando proprio il rapporto con la memoria, il rapporto critico, è decisivo.

Il confronto sulle idee è il momento fondamentale di crescita dell’individuo che solo attraverso la conoscenza del modo di pensare del vicino può migliorare migliorandolo, è la capacità di mettersi in discussione, di vivere il dubbio come stile di vita, non in maniera ignara senza capacità di scelta ma con un’apertura mentale e una disposizione all’altro volta all’ascolto e all’attenzione. È la base per il miglioramento del comune vivere, per l’accettazione della diversità come stimolo a comprenderla e accettarla.

Intendiamo fare della nostra associazione un laboratorio non accademico ma “fucina” dinamica dove elaborare in gruppo, servendosi delle attitudini dei singoli, idee e progetti per gli scopi prestabiliti insieme. Dovrà essere la creatività e la passione del gruppo a trasformare le idee in lavoro ed il lavoro in risultato tangibile.

L’impegno politico è la scelta comune di impegnarsi in prima persona, di impiegare insieme le proprie energie al fine di migliorare la comunità, il desiderio di mettersi al servizio degli altri senza paura di mettersi in gioco. La politica non ha un ambito limitato in cui si esprime. Tutto è politica, tutto quello che è rapporto tra individui è politica in quanto la politica ha un radicamento nell’esistenza, è intrinseca alla società; la politica si fa nei quartieri, nelle scuole, la politica si fa dovunque ci sia rapporto. Lì si può “coltivare” una mentalità responsabile, di iniziativa, di consapevolezza, dove le energie dello spirito siano trasferibili a quelle del comportamento. Insomma pensiamo che in un sistema democratico la politica è innanzi tutto esercizio del proprio senso di responsabilità, della propria volontà di dire la propria opinione, di farla valere, di metterla a confronto con altre. Che cos’è che può far rinascere la politica in una società come la nostra? Il fatto che delle persone, dei cittadini rimettono in moto il proprio rapporto con la società, il proprio rapporto con la città. La città è per noi il luogo più importante della vita intesa    come agire di comunità in vista di uno scopo. Ridare quindi spirito alla concezione di polis, la città greca, che ha il suo centro pulsante nell’agorà, nella piazza, luogo di formazione della cultura e della politica. Solo così pensiamo si possa tentare di evitare che questo mondo sia dominato solamente da forze immediatamente economiche che annientano quelle continuità dentro le quali la memoria, il passato e la storia si formano e dove la scienza si riduce ad uno strumento del successo; perché questo è il vero rischio dell’umanità contemporanea. Bisogna ridare al governo della politica, alla sua essenza, un ruolo.

Il territorio è il luogo di vita comune condiviso dai cittadini, che bisogna imparare a riscoprire ed amare, nel rispetto delle sue caratteristiche generali e delle sue vocazioni. È il bene comune in assoluto che necessita cura e attenzione, è la capacità di immaginarlo e ridefinirlo in parallelo con le necessità delle persone che vi vivono. È la possibilità di pensarlo con aspetti diversi e sempre nuove sfaccettature.

Il nostro progetto politico è quello di trasmettere e promuovere messaggi, idee e progetti atti a valorizzare la cultura sul territorio; un territorio come quello del Municipio III e di Roma che interpretiamo come officina dove sviluppare la nostra creatività politica e culturale.

In una metropoli come Roma dove lo sviluppo urbanistico periferico non è stato pensato come strumento di emancipazione individuale e comunitario che rispecchiando la società e contestandola ne possa stimolare il rinnovamento, l’Alfa sogna ambiziosamente di contribuire, coinvolgendo autorità locali e collettività, all’attivazione di un processo evolutivo della pianificazione e progettazione del territorio, pensando ad infrastrutture capaci di sostenere il bisogno di sviluppare aggregazione, servizi e cultura, migliorando le condizioni del vivere sociale e del vivere politico. Progettare significa mettere ordine culturale. C’è quindi bisogno di elaborare uno sviluppo compatibile, dei progetti a misura d’uomo, a misura degli individui umani e rapportare progetto ed esistenza, perché soltanto da questa relazione tra progetto ed esistenza può venire, crediamo, un giusto equilibrio anche tra individuo e comunità.

L’Alfa si propone come un gruppo di persone che attraverso il confronto diventa punto di riferimento per chi condivide le nostre idee, sogni e passioni; capace di catalizzare tutte queste energie per diventare attori ed incidere sull’evoluzione del nostro territorio e della nostra società utilizzando lo strumento della politica nella sede per noi più appropriata: quella della vita sociale. Solo così opereremo concretamente per creare le condizioni ottimali in cui l’individuo possa di fatto offrire il proprio contributo ai problemi che si propongono.

Se non diamo un senso al nostro essere al servizio della comunità, al servizio di una società, se non intendiamo così la politica, non daremo senso alla nostra azione.

… se fugge, non può costruire, e se costruisce non può fuggire… (Franz Kafka. Brief an den Vater, 1919)

Vogliamo che voi facciate parte di questo progetto, che lo condividiate con noi e che ognuno di voi trovi all’interno di esso il suo spazio, la dimensione del suo impegno e la possibilità di sperimentarsi.

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